Ciak, si gira. O meglio, si (ri)parte. Segnatevi la data del 6 ottobre perché coinciderà con l’inizio della stagione 2017-18 del cineforum della sala Cardinal Ferrari di largo Indipendenza a Galbiate.

Il colore nascosto delle cose

(dal comunicato stampa della sala)
Visto che di cinema non si è mai sazi, i film di questa rassegna da 30 diventeranno 32. Non cambia invece la fortunata formula: proiezioni il venerdì e il lunedì sempre alle 21 (con possibilità di abbonamento per il solo lunedì). Leggermente ritoccato il costo dell’abbonamento: 32 film per 65 euro, poco più di 2 euro a biglietto (entrata singola 5 euro), 55 euro per la tessera del lunedì e per le associazioni galbiatesi. Come negli anni scorsi le tessere saranno in vendita direttamente alla cassa del cinema o alla filiale di Galbiate della BBC Valsassina di largo indipendenza. Inutile aggiungere che la speranza è quella di bissare il successo delle passate stagioni: in particolare ricordiamo che nella scorsa rassegna de “I colori del cinema” (quasi sempre con proiezioni all’insegna del tutto esaurito) ben 8.629 persone hanno assistito al cineforum, grazie anche ai 240 abbonamenti venduti e ai 1.640 biglietti extra staccati. Non è davvero male per una sala parrocchiale da 160 posti che sempre di più è diventata un punto di riferimento per i cinefili di tutto il Lecchese. Il segreto? Sta tutto nel volontariato, quello delle circa cinquanta persone di tutte le età che formano il Gruppo Cinema guidato da Claudio Negri. Il lavoro non manca: oltre al cineforum di qualità, il Cardinal Ferrari propone le proiezioni “ordinarie” del sabato e domenica, oltre alla rassegna – altro piccolo nostro vanto – della Grande arte al Cinema.

Ma torniamo al cineforum e al programma che, per soddisfare tutti i nostri amici cinefili, non poteva non partire dalla Mostra del cinema di Venezia da poco conclusa. Sarà “Il colore nascosto delle cose”, di Silvio Soldini e con una straordinaria Valeria Golino nella parte di una non vedente, a inaugurare la rassegna venerdì 6 ottobre. Attenzione: oltre alla replica di lunedì 9, proiezione anche domenica 8 ottobre. Fuori concorso a Venezia, premio Lizzani dell’Anac a Soldini, il film racconta l’incontro tra un pubblicitario in carriera e una donna che ha perso la vista. Tra i due, molto diversi, scoppia una passione inaspettata e sarà lei ad insegnare a lui le sfumature delle cose anche senza vederne i contorni.

Venerdì 13 e lunedì 16 ottobre il grande schermo della sala galbiatese ospiterà “The Teacher”, una storia vera a metà tra il dramma e la commedia nera, protagonista un’insegnante nella Bratislava comunista del 1983 dai metodi alquanto discutibili. Ne esce una stigmatizzazione del socialismo reale, ma il livello di lettura va oltre i soliti stereotipi.

E che dire di “Ritratto di famiglia con tempesta”? In programma venerdì 20 e lunedì 23 ottobre, la pellicola giapponese parla di una famiglia che si è disgregata ma che si ritrova proprio in una notte tempestosa. Un’ode alla precarietà delle relazioni umane.

E arriviamo a “Tutto quello che vuoi”, una delle migliori commedie italiane della scorsa stagione. Il film di Francesco Bruni, venerdì 27 e lunedì 30 ottobre, racconterà lo strano incontro tra un anziano poeta (interpretato dal regista Giuliano Montaldo) e un giovane irrequieto e turbolento. Le sorprese in questa storia ambientata a Trastevere non mancheranno.

Avvincente e avventuroso è invece “Civiltà perduta”, in programma venerdì 3 e lunedì 6 novembre. Tratto da un bestseller di David Grann, racconta l’incredibile storia basata su fatti realmente accaduti di un esploratore che, negli anni Venti, accetta la sfida di recarsi in Amazzonia.

Sesto film di questo primo round è “Virgin Mountain”, venerdì 10 e lunedì 13 novembre: la montagna vergine che dà il titolo a questo film islandese non è un picco inesplorato, ma un corpulento e timido quarantenne che non ha ancora conosciuto l’amore.

Per ora ci fermiamo qui, ma ricordate che questo è solo l’inizio, la prima parte di una lunga rassegna che si concluderà ai primi di giugno 2018. Dunque, che aspettate a essere dei nostri?