di Gianluca BERNARDINI

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Ci sono donne che non si arrendono, che lottano e combattono fino all’ultimo per ottenere quello che vogliono. Soprattutto per un ideale. Una di queste sembra essere Mildred Hayes (la straordinaria Frances McDormand) che vive a Ebbing, una cittadina anonima del Missouri. Ha perso la figlia adolescente Angela, violentata e uccisa, e la polizia non ha ancora trovato il colpevole a distanza di tempo. Il caso sembra essere considerato ormai chiuso e irrisolto, ma non per la donna, caparbia e arrabbiata, che vuole assolutamente giustizia. Così le viene la brillante idea di acquistare lo spazio pubblicitario dei cartelloni messi all’inizio del paese per smuovere non solo la coscienza dello sceriffo Bill Willoughby (Woody Harrelson) e dei suoi adepti, ma anche quella civile di una cittadina chiusa in se stessa, piena di pregiudizi e ancorata alle proprie statiche e «bigotte» preoccupazioni. Tutti sanno ma nessuno, nemmeno l’ex marito e padre della ragazza, riesce a cogliere il dolore e la collera di Mildred. Se non lei stessa che, decisa, è disposta al tutto per tutto pur di centrare il suo obiettivo. Per questo colpisce, con le azioni e con le parole. Indomita, non ha paura di niente e di nessuno. Anche quel briciolo di pietà che le rimane (e lo si percepisce chiaramente) non può prendere il sopravvento sul suo intento principale, perché una «vera» mamma non lo può fare. Soprattutto lei, la madre di Angela Hayes. Martin McDonagh, al suo terzo film, fa centro, tanto che, «Tre manifesti a Ebbing, Missouri», dopo aver vinto il premio come miglior sceneggiatura all’ultimo festival di Venezia, esce nelle sale fresco di altri quattro meritatissimi Golden Globes 2018. Una vera black comedy, irriverente nonché sarcastica al punto giusto, capace di stigmatizzare tanto i pregiudizi quanto certi ridicoli comportamenti. Sarà difficile, d’ora in poi, dimenticare un’eroina come Mildred, interpretata così magnificamente dalla McDormand. Da vedere per chi non vuole (o non deve) mollare mai nella vita.

Temi: giustizia, lotta, vendetta, maternità, donna, coraggio, pregiudizio.