Prossimo spettacolo della stagione:
Martedì 16 gennaio 2018 ore 21 h
L'avaro
di Moliére

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Dal sito del Teatro S. Luigi – Concorezzo

Gli spettacoli di quest’anno sono stati scelti con grande cura e per l’alto pro lo artistico e qualitativo di contenuti, regia e artisti famosi. Speriamo che, a partire dalla serata inaugurale del 13 settembre, abbiate potuto apprezzare la performance esilarante di Raffaello e Renato della Rimbamband, personaggi ben noti al pubblico del San Luigi per le loro performance canore e musicali.
La stagione di Prosa vedrà il debutto assoluto di due attori tra i migliori del panorama Italiano; Laura Morante sarà la protagonista di “La locandiera”, commedia piacevolissima e molto intrigante, con un cast di attori di alto livello. Il secondo al debutto è Alessandro Benvenuti, grande artista nei panni de “L’avaro”, una lettura di Moliere brillante e convincente. Anche in questo caso una compagnia di attori di grande eccellenza per uno spettacolo coinvolgente e davvero divertente. Subito fuochi d’artificio al debutto della trentunesina stagione di prosa. Elvis-the musical è senza dubbio l’evento musicale più importante dell’anno. Maurizio Colombi, probabilmente il miglior regista teatrale italiano contemporaneo, è riuscito a portare in scena un cast stellare. Per scenografia, racconto e realizzazione, questo spettacolo vi coinvolgerà e vi emozionerà fino alle lacrime. Il racconto dell’epopea del grande Presley, a 40 anni dalla morte, ci fa rivivere un’epoca attraverso un racconto preciso e coin- volgente. Imperdibile.
Massimo Dapporto, con un cast molto amalgamato e di ottimo livello, ci regala una nuova e molto convincente interpretazione di “Un Borghese piccolo piccolo”, opera di Vincenzo Cerami. Testo di grande interesse e quanto mai attuale, divenne il lm capolavoro di Monicelli nel 1977 con Alberto Sordi.
Di alto livello il racconto della Bibbia di Paolo Cevoli. L’argomento sembra “scontato”, ma la prestazione di Cevoli è una piacevole conferma. Si ride fino alle lacrime con tanti spunti di riflessione.
Stupendo per novità realizzativa un inedito Shakespeare con un quartetto di attori in stato di grazia. Thomas More è un appuntamento per gli amanti della grande prosa. Senza bisogno di troppa presentazione il nuovo lavoro di “Ale e Franz”, commedia e musica di altissimo livello. Spettacolo di grande intrattenimento nel ricordo dei grandi milanesi Gaber e Jannacci. Evento al top della nostra stagione di prosa.
E ancora dopo la grande prosa ci tuffiamo in un momento tanto atteso con gli Oblivion, artisti straordinari sulla scena tra frizzi e musica di altissima qualità. The Human Jukebox è divertimento assicurato, grandi emozioni e tanta fantasia dal palcoscenico. Preparatevi a essere coinvolti… serata speciale! Non dimentichiamo le occasioni di divertimento fuori abbonamento; Caveman con Maurizio Colombi, Giacobazzi nel nuovo spettacolo “Io ci sarò”, i Legnanesi… ”Signori si nasce… e noi?”.

PROSSIMI SPETTACOLI:

Martedì 16 gennaio 2017
L’AVARO

Genere: Commedia
Regia: Ugo Chiti
Di: Moliere
Cast: Alessandro Benvenuti, Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Paolo Ciotti, Gabriele Gioffreda, Desirée Noferini

L’Avaro di Molière, adattato e diretto da Ugo Chiti, è amaro e irresistibilmente comico, un’opera di bruciante modernità, con protagonista Alessandro Benvenuti.
Questa commedia riesce a essere un classico immortale e nello stesso tempo a raccontarci il presente senza bisogno di trasposizioni o forzate interpretazioni…

L’Avaro è uno spaccato familiare e sociale. Arpagone è un capofamiglia balordo, taccagno e tirannico come tanti altri, circondato da un amabile e canagliesco intrigo di servi e di innamorati. Poi Arpagone viene derubato e l’avarizia cessa di essere un tic, una deformità, uno spunto di situazioni farsesche. La diagnosi investe la psicologia di chi ha subíto un furto, di chi è stato defraudato di un oggetto di passione affettiva ed esclusiva, della sua unica ragione di vita. Proprio la fissazione affettiva di Arpagone su un oggetto miserabile sollecita un’equivoca, ma profonda partecipazione emotiva: l’avarizia redime l’avaro.

L’Avaro è una delle commedie molieriane che presuppongono uno spaccato familiare, una ‘casa’; ma la ‘casa’ di Harpagon è anche un luogo rigorosamente finto, esplicitamente e spudoratamente teatrale. Una casa che potrebbe essere, una metafora del teatro coi suoi prodigi, le sue inverosimiglianze e la sua cartapesta. Non una vera casa borghese, dove la luce filtra dalle imposte socchiuse, meridiana o mattutina ma comunque naturale; bensì una casa dove tutto si svolge a lume di candela (non fosse l’avarizia), anche se è giorno.