Le nostre "sale parrocchiali" tengono unite le Comunità in molti territori: invitato dal Ministero della Cultura, la rappresentanza di ACEC ha portato i suoi temi per impostare il lavoro dei prossimi mesi, in termini di riforme e sostegno alla filiera.

Riccardo Checchin, Lucia Borgonzoni, Fabio Zenadocchio

Roma, 21 luglio 2025 – Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e il Sottosegretario, Lucia Borgonzoni, hanno incontrato un’ampia rappresentanza di associazioni del mondo del Cinema e Audiovisivo. Il confronto ha avuto luogo in un clima di armonia e collaborazione, con l’obiettivo di individuare soluzioni concrete alle necessità produttive e occupazionali dell’intera filiera, riconosciuta come settore strategico nelle politiche ministeriali.

A rappresentare l’ACEC – Associazione Cattolica Esercenti Cinema, l’associazione di categoria che riunisce e rappresenta le Sale della Comunità, erano presenti il Segretario Generale Riccardo Checchin e il Vicepresidente Fabio Zenadocchio.

Nel suo intervento, Checchin ha sottolineato il ruolo insostituibile delle Sale della Comunità nel tessuto culturale italiano:
«Le Sale della Comunità – ha dichiarato – non sono semplici luoghi di proiezione, ma spazi vivi, capaci di generare partecipazione, educazione e cittadinanza attiva. In molti territori rappresentano l’unico presidio culturale e sociale accessibile. Il loro contributo al pluralismo culturale va riconosciuto e sostenuto con forza, in  considerazione anche del fatto che ad oggi rappresentano ben il 10% degli spettatori (7 milioni – ndr) del 2024

Il Ministero ha preso atto delle urgenze riportate dalle associazioni presenti, tra cui la richiesta di tempi certi per i decreti direttoriali e l’importanza del Bando previsto dall’art. 27 della Legge Cinema, fondamentale per il sostegno a progetti di sperimentazione e diffusione della cultura cinematografica. Ma c’è anche soddisfazione, per esempio nei confronti della riforma del Tax Credit Cinema, volta a riportare la fruizione dei contributi in un quadro di rigorosa legalità.

Anche il Vicepresidente Fabio Zenadocchio, che ha voluto richiamare l’attenzione sul valore umano e sociale che le Sale della Comunità portano con sé:
 «Le nostre sale – ha affermato Zenadocchio – sono spazi di relazione e cura, dove il cinema diventa strumento di dialogo intergenerazionale, inclusione e coesione sociale. Valorizzarle significa investire non solo nella cultura, ma nel benessere delle comunità locali

Anche in questa fase di riorganizzazione e potenziamento della struttura ministeriale, se il Ministero vuole davvero promuovere una politica culturale attenta a territori e persone, il sostengo alle Sale della Comunità non deve venire meno.