Trenta sale sono state catturate dalla macchina fotografica di Margherita Mirabella, che la scorsa primavera ha iniziato un viaggio tra i cine-teatri dell'Acec. La mostra è stata inaugurata a Venezia 82.
“Dopo avere finito il mio viaggio ho pensato che girerei il nome, da Sale della Comunità a ‘una comunità per la sala’, ho trovato infatti una comunità viva, senza mai il telefono in mano e che si sente a casa. Nelle mie fotografie ho valorizzato le persone e lo spazio architettonico, sono sale vive che si raccontano da sole nella loro storia. I volontari sono straordinari, mi hanno accolta come se fossi di famiglia, come se fossi una di loro”. Così Margherita Mirabella, fotografa con più di vent’anni di esperienza, ha raccontato il suo progetto fotografico Sale della Comunità: lo spazio in vita, presentato da ACEC-SdC in un convegno – organizzato insieme ad ANEC e FICE – presso l’Italian Pavillio alla Mostra del Cinema di Venezia 82.
Margherita ha lavorato a New York per 4 anni, viaggiano tra Africa, Asia e Medio Oriente. Questa volta, il percorso l’ha portata ad attraversare nella sua lunghezza l’Italia: da maggio a luglio di quest’anno, 30 sale su più di 4.000 chilometri per raccontare momenti di quotidiana creatività dei cinema e dei teatri ACEC.
Il progetto è anche un lavoro sulla memoria, come raccontato da Mirabella, che valorizza non solo il passato, ma anche le strutture architettoniche che spesso contengono una lunga storia. Il cuore del racconto fotografico sono però i molti volontari che animano questi spazi. Sono catturati nella loro creatività, insieme a un pubblico che vive il grande schermo e il palcoscenico come una seconda casa. Una spontaneità che emerge dalle immagini.
“Dopo aver celebrato i 75 anni di attività dell’Associazione e redatto varie ricerche accademiche” spiega il Presidente ACEC don Gianluca Bernardini per raccontare l’origine del progetto, “ci è sembrato non solo interessante, ma necessario, compiere un passo ulteriore: fotografare lo stato attuale delle Sale della Comunità. Non più soltanto un racconto mediato dai dati o dalle analisi, ma una vera e propria documentazione visiva, capace di restituire l’immagine concreta delle nostre sale e della vita che le anima. Abbiamo così immaginato un progetto fotografico che raccontasse e documentasse le Sale della Comunità non solo come luoghi di proiezione, ma come spazi vivi, di incontro, condivisione, partecipazione: luoghi dove si tengono spettacoli, prove, convegni, attività culturali e sociali.”
La mostra, dopo una passaggio in occasione degli Incontri del cinema d’essai 2025 promossi dalla FICE, che si terranno a Gorizia, e delle Giornate di Cinema dell’ANEC a Sorrento, diventerà itinerante negli spazi delle sale ACEC di tutta Italia.