Il racconto dell'Assemblea dei soci dell'ACEC Milano, tra analisi del mercato attuale e prospettive per le Sale della Comunità.

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Si è svolta il 13 dicembre 2025, presso il Centro Asteria di Milano, l’Assemblea dei soci di ACEC Milano – Associazione Cattolica Esercenti Cinema della Diocesi di Milano, occasione di confronto sullo stato di salute del settore e sulle sfide che attendono le Sale della Comunità.

Ad aprire i lavori è stato il presidente don Gianluca Bernardini, con i saluti istituzionali. Rientrato recentemente da Sorrento, dove si è tenuta l’edizione autunnale della convention nazionale dei distributori cinematografici, don Bernardini ha richiamato l’attenzione sul contesto complesso in cui oggi operano le sale, tra trasformazioni del mercato e mutamento delle abitudini del pubblico.

Cuore dell’incontro l’intervento di Angelo Chirico, direttore di ITL Cinema e membro del Consiglio direttivo di ACEC Milano, nel panel dal titolo “Sale della Comunità tra box office e tendenze del mercato”. Un’analisi che ha evidenziato criticità ormai strutturali: una programmazione fortemente sbilanciata, con lunghi mesi estivi poveri di titoli e un inverno sovraffollato di uscite; una contrazione di pubblico ancora lontana dai livelli pre-2019 (–30%); una carenza di coordinamento tra distributori ed esercenti.

Particolare attenzione è stata posta sulla fragilità di un sistema troppo legato ai grandi eventi cinematografici – come le attese uscite natalizie di Zalone e Avatar 3 – che garantiscono incassi record ma non continuità. In questo scenario, Chirico ha sottolineato come le Sale della Comunità possano giocare una partita diversa: non solo proiezione di film, ma cura dell’esperienza, personalizzazione, relazione con il pubblico. Una “bottega artigiana” in cui lo spettatore vede con occhio chi svolge il lavoro, uno sforzo che richiede più impegno, ma può diventare un elemento distintivo.

Sul piano della proposta culturale, emerge la necessità di tenere insieme due linee: da un lato la qualità, motore di rassegne e cineforum; dall’altro il cinema di prima visione e mainstream, indispensabile per mantenere viva la sala. Tutto questo richiede però competenze, formazione di dipendenti e volontari e linee di finanziamento dedicate.

La parte conclusiva dell’Assemblea è stata dedicata agli aspetti amministrativi e fiscali, con l’intervento di Gianni Benincà, direttore amministrativo di ACEC Nazionale, che ha rivolto quattro domande all’avvocato della Curia di Milano Michele Porcelluzzi. Al centro, i temi dell’IRES agevolata, dell’IMU e delle opportunità di contributi e tax credit per strutture, funzionamento e attività ordinaria. Un richiamo forte alla semplificazione amministrativa e alla corretta gestione, per evitare contestazioni e valorizzare al meglio le possibilità offerte dalla normativa.

Un’Assemblea che ha restituito l’immagine di un settore in difficoltà, ma anche la volontà condivisa di ripensare il ruolo delle Sale della Comunità, rafforzandone identità, competenze e sostenibilità. Tante speranze sono rivolte ai titoli forti delle prossime Feste – con una stima di 100 milioni di spettatori complessivi tra Zalone e Avatar – e alla pubblicazione della finanziaria a fine mese.