Il 30° Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina – FESCAAAL si svolgerà online, dal 20 al 28 marzo 2021, dopo un anno difficile che ha visto lo slittamento dell’edizione 2020 a causa delle restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19.

Di Gabriele Lingiardi

Per la Diocesi di Milano il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina si riconferma come un felice momento dedicato alla conoscenza delle culture condotto attraverso il fascino intramontabile della settima arte. Anche quest’anno vogliamo quindi confermare il nostro sostegno all’iniziativa. Un appuntamento gradito e atteso che ha dovuto affrontare le difficoltà delle limitazioni causate dalla pandemia ma che, oggi più che mai, si fa simbolo luminoso di rinascita. Chiusi nelle nostre case abbiamo ridotto i confini. Il metro di misura della vita è diventato il solo benessere del singolo, in una visione miope del senso della vita. Il lavoro degli operatori culturali che hanno dato vita al Festival, ribalta la prospettiva. La limitazione dello svolgimento online diventa nelle vostre mani un’occasione per azzerare le barriere dello spazio. Proprio nello spirito dei film proposti, noi spettatori siamo chiamati a viaggiare con la mente oltre le nostre case e oltre noi. Consapevoli che solo dall’incontro con la diversità ci si possa arricchire umanamente. Una nota particolare va riservata al tema dell’educazione interculturale, sempre presente nei propositi del Festival. Oggi, in questa trentesima edizione, prende la forma di un importante seme per le nuove generazioni (a cui è anche dedicata una sezione del Festival). Il nostro compito sarà quello di farlo fiorire in favore di una cultura più inclusiva, che sappia abbracciare la complessità e la diversità del mondo. Come Diocesi di Milano, città cosmopolita spesso vittima dei suoi ritmi frenetici, siamo sovente alla ricerca di momenti e occhi nuovi per guardare il presente. Riteniamo quindi che occasioni di comunione come queste, caratterizzate da una sempre alta qualità realizzativa, siano il punto fermo da cui ripartire. L’arte che voi proponete, gli ospiti, gli incontri, ci possono aiutare a ripensare il tessuto urbano, la qualità delle nostre relazioni e del nostro vivere, ad “allontanarci” dal qui e ora, per ritrovare noi stessi. Don Gianluca Bernardini Referente Cinema e Teatro Diocesi di Milano Presidente Acec

Quella di quest’anno sarà quindi un’edizione “speciale” che, oltre a celebrare un anniversario importante, vuole essere anche l’occasione per una riflessione sulla missione iniziale del Festival: promuovere la conoscenza delle cinematografie dei tre continenti per contribuire ad accrescere la diversità culturale dell’offerta cinematografica in Italia, come fattore di sviluppo e fonte di scambio interculturale, innovazione e creatività.
Cambiano dunque le modalità ma non la varietà e la qualità dell’offerta culturale: 9 giorni di proiezioni sulla piattaforma MyMovies.it accompagnati da incontri con gli autori, eventi speciali e di approfondimento come sempre ispirati alle culture dei 3 continenti, il tutto fruibile in digitale. Tutti i film in programma saranno visibili con la sottoscrizione di un abbonamento, i dibattiti e gli eventi saranno ad accesso libero su Zoom e in streaming sui canali social del FESCAAAL.

Questo l’augurio dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Milano perché queste giornate possano essere ricche e arricchenti di incontri umani.

Per la Diocesi di Milano il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina si riconferma come un felice momento dedicato alla conoscenza delle culture condotto attraverso il fascino intramontabile della settima arte. Anche quest’anno vogliamo quindi confermare il nostro sostegno all’iniziativa. Un appuntamento gradito e atteso che ha dovuto affrontare le difficoltà delle limitazioni causate dalla pandemia ma che, oggi più che mai, si fa simbolo luminoso di rinascita.
Chiusi nelle nostre case abbiamo ridotto i confini. Il metro di misura della vita è diventato il solo benessere del singolo, in una visione miope del senso della vita. Il lavoro degli operatori culturali che hanno dato vita al Festival, ribalta la prospettiva. La limitazione dello svolgimento online diventa nelle vostre mani un’occasione per azzerare le barriere dello spazio. Proprio nello spirito dei film proposti, noi spettatori siamo chiamati a viaggiare con la mente oltre le nostre case e oltre noi. Consapevoli che solo dall’incontro con la diversità ci si possa arricchire umanamente.
Una nota particolare va riservata al tema dell’educazione interculturale, sempre presente nei propositi del Festival. Oggi, in questa trentesima edizione, prende la forma di un importante seme per le nuove generazioni (a cui è anche dedicata una sezione del Festival). Il nostro compito sarà quello di farlo fiorire in favore di una cultura più inclusiva, che sappia abbracciare la complessità e la diversità del mondo. Come Diocesi di Milano, città cosmopolita spesso vittima dei suoi ritmi frenetici, siamo sovente alla ricerca di momenti e occhi nuovi per guardare il presente. Riteniamo quindi che occasioni di comunione come queste, caratterizzate da una sempre alta qualità realizzativa, siano il punto fermo da cui ripartire. L’arte che voi proponete, gli ospiti, gli incontri, ci possono aiutare a ripensare il tessuto urbano, la qualità delle nostre relazioni e del nostro vivere, ad “allontanarci” dal qui e ora, per ritrovare noi stessi.

Don Gianluca Bernardini
Referente Cinema e Teatro Diocesi di Milano
Presidente Acec