Salvatore Indino racconta il Cinema Teatro Cristallo di Cesano Boscone, una sala dinamica, sempre aperta agli sviluppi tecnologici per garantire sempre il meglio al proprio pubblico.

Cinema teatro cristallo

Nella rubrica “Questa è la mia sala” andiamo alla scoperta delle sale di comunità della Diocesi di Milano. Oggi abbiamo intervistato Salvatore Indino per il Cinema Teatro Cristallo di Cesano Boscone.

Ciao Salvatore mi racconti in breve la storia del Cinema Teatro Cristallo?

La sala è aperta dal 1966, attualmente è gestita dall’Associazione Centro Culturale Città Viva. Le difficoltà sono state molte, soprattutto agli inizi, ma abbiamo ricevuto un grande supporto, anche economico, da parte delle persone che spesso sono state il nostro più importante passaparola! Nei primi anni la sala ospitava le compagnie amatoriali del territorio e proiettava film; nel 1981 la parrocchia San Giovanni Battista (proprietaria dell’immobile) stipulò un comodato con un gruppo di laici che oggi costituiscono l’Associazione Centro Culturale Città Viva. Il nostro motto è “la Tua Sala della Comunità” dove trovi cinema (anche in prima visione), teatro dal vivo con artisti e compagnie di livello nazionale, rassegne di cineforum, proiezioni di documentari e arte al cinema, collegamenti via satellite live o in differita per opere liriche e balletti dai più prestigiosi teatri del mondo, musical dal vivo per famiglie con bambini, iniziative in collaborazione con le scuole, festa conclusiva dell’oratorio feriale in estate, spettacoli o monologhi divulgativi sui grandi classici della letteratura (ad esempio, la Divina Commedia o I Promessi Sposi) e della pittura, eventi di sensibilizzazione in coincidenza con le giornate tematiche (Giornata mondiale dei Diritti dell’Infanzia, Giorno della Memoria, Giornata internazionale della Donna…) e incontri pastorali del Decanato di Cesano Boscone: il calendario delle attività è sempre più fitto e non si esaurisce mai! Proprio per venire incontro alle molteplici esigenze, il Cristallo è aperto tutto l’anno – esclusa la pausa agostana – e offre più spettacoli ogni giorno.

Durante la gestione di Città Viva abbiamo dovuto affrontare interventi molto importanti, non semplici in un’epoca in cui la concorrenza dei multiplex è spietata, in particolare gli adeguamenti alle norme di sicurezza hanno comportato ingenti lavori alla sala. Nella stagione cinematografica 2005-2006 il Cristallo ha vinto il Biglietto d’Oro per aver conseguito il maggior numero di spettatori in una monosala di un Comune fino a 50.000 abitanti. E non è stato l’unico riconoscimento che ci ha riempito di orgoglio.

Quanti posti ha il Cinema Teatro Cristallo?

500 posti: platea 332, galleria 168. Un numero che ci permette di ospitare tante attività e tanti gruppi.

Come definireste il vostro “stile”?

Al centro di tutto mettiamo il principio dell’accoglienza e della cordialità. Sala e social, realtà e virtuale, presenza e racconto (anche con foto e video su Facebook e Instagram) sono gli ingredienti della nostra storia, quella più recente.

Se ti chiedessi un aggettivo che descriva la vostra sala?

È un autentico polo di aggregazione sociale. Vogliamo essere un punto di riferimento per la cittadinanza e credo che stiamo riuscendo ad esserlo. Lo avvertiamo nella adesione della gente che risponde con entusiasmo alle nostre proposte. Il Cristallo è inserito nella mappa dinamica della Cineteca di Milano che raccoglie la storia delle sale cinematografiche dal 1900 ad oggi per le città di Milano, Monza e provincia: non dimentichiamo che il Cristallo – come tante altre Sale della Comunità – è il testimone di eventi storici sul territorio: ha rappresentato il “cinema” e il “teatro” per intere generazioni, ha ospitato mostre, conferenze, rassegne che hanno contribuito alla crescita culturale di tutti. E non dimentichiamo le visite pastorali degli Arcivescovi di Milano.

Avete affrontato di recente molti lavori…

Sì, recentemente si sono resi necessari investimenti impegnativi quindi abbiamo partecipato a un bando triennale della Fondazione Cariplo sulle sale polivalenti, con una progettazione di 10 linee di azione concrete (cambio della caldaia, lavori di adeguamento) e attività innovative di taglio culturale. Abbiamo monitorato la customer satisfaction, abbiamo coinvolto le scuole in progetti e cineforum. Abbiamo ricevuto 143.000 euro a fronte di 200.000 euro spesi in totale. E poi sono stati aperti nuovi canali per sostenere la sala: un Fondo per le erogazioni liberali deducibili e prestiti con Terzo Valore, garantiti da Banca Prossima. Queste risorse ci hanno permesso di effettuare anche un secondo progetto di riqualificazione dell’atrio, dei servizi igienici, del parcheggio e del bar attraverso strategie di fund raising mirate.

Non state mai fermi insomma…

L’idea è quella di non fermarsi e investire sempre, la gente coglie le novità e i tentativi di migliorare i servizi.

Quando programmate?

Riusciamo a fare una programmazione continua, tutti i giorni della settimana!

Avete una vostra tessera fedeltà?

Sì, abbiamo la card del cinema che permette 10 ingressi con 50 euro durante la settimana da lunedì a venerdì e il sabato pomeriggio. E inoltre siamo una sala con prezzo dinamico, con il tempo il pubblico sta iniziando ad apprezzare questa nuova modalità che premia l’anticipo di acquisto.

Qual è stato il momento più bello che vi è capitato di vivere all’interno della sala?

Sicuramente il momento più bello è stato quando abbiamo festeggiato il cinquantesimo della sala, nel 2016, con la premiazione di più di 70 realtà tra autorità ecclesiastiche e pubbliche, tutte le persone e istituzioni che ci hanno aiutato in questi anni. Abbiamo riconosciuto il merito a tanti fornitori e alla stessa Fondazione Cariplo il cui apporto è stato decisivo nella recente storia del Cristallo. Pensiamo che non sia tanto la forza di un’idea a vincere, quanto che l’idea vince se ci sono relazioni forti e positive.

Quali sono gli obiettivi futuri?

Il cinema versa in uno stato di difficoltà generale a livello nazionale. Nel frattempo si chiede sempre di più alle sale. Negli ultimi periodi abbiamo quindi dovuto “guardarci in giro”. In particolare nel convegno di Bologna dell’ACEC del 2018 sono state presentate le linee guida per le sale del futuro: ho intravisto una possibilità per la nostra sala se avessimo realizzato un progetto di suddivisione della sala tramite la separazione di platea e galleria, con l’utilizzo di una doppia parete acustica manovrabile. Quando c’è teatro la sala è intera, quando si proietta un film si chiude la galleria e la si fa diventare una seconda sala. Parlando con i progettisti del Politecnico che avevano redatto le linee guida non sapevano quanto sarebbe costato questo intervento e se fosse fattibile. Ci siamo quindi rivolti alla Fondazione Cariplo per capire se fosse interessata a realizzare uno studio di fattibilità come progetto pilota che potrà servire anche a tante altre sale sul territorio. La Fondazione Cariplo ha quindi dato l’assenso al progetto e l’ACEC ha dato l’incarico ai professionisti di fare lo studio di fattibilità. È una possibilità molto interessante che, grazie alla Fondazione Cariplo, possiamo mettere al vaglio, discutere e valutare.

Infine ti chiedo una curiosità: c’è un film a cui la sala è più affezionata? Uno a cui la storia della sala si è particolarmente legata…

Sì il film è “Chiedimi se sono felice” di Aldo, Giovanni e Giacomo che nel 2001 venne programmato per 35 giorni consecutivi con 20.779 spettatori. Un successo unico, mai più ripetuto.