Tanti film presentati al Lido di Venezia tra concorso e fuori concorso. Vediamo alcuni dei titoli più meritevoli di attenzione.

di Gabriele Lingiardi

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Una mostra del cinema felice per le Sale della Comunità. La settantottesima edizione del Festival di Venezia ha espresso molti film di grande interesse per i cinema e il pubblico della Diocesi di Milano (e non solo). La maternità è stato uno dei grandi temi che hanno caratterizzato il concorso. Ci sono due mamme nel film di Almodóvar “Madres Paralelas”, e una gravidanza indesiderata nel drammatico (ed eccessivamente crudo) “Happening – 12 settimane”. In “107 madri” si esplora un mondo di donne con figli nel carcere. Di diverso argomento, ma non di meno imperdibili per il pubblico che vuole pensare, e non solo riempirsi gli occhi di belle immagini, sono “Qui rido io” di Mario Martone dedicato all’autore napoletano Eduardo Scarpetta la cui carriera fu interrotta da una causa intentata da Gabriele D’Annunzio. Formidabile anche la commedia “Competencia oficial”, un raro film di questi tempi capace di far ridere a crepa pelle, ma anche di riflettere sull’arte. Oscar Martínez e Antonio Banderas sono due attori che si stanno preparando ad un ambizioso film in cui prestano il volto a due fratelli agli antipodi. Li vediamo diretti dalla eccentrica regista – interpretata da Penelope Cruz – durante la tragicomica preparazione del film. Molto attuale “Illusions Perdues” di Xavier Giannoli, tratto dal romanzo di Balzac che riesce a fondere il tema delle fake news con la ricerca poetica di bellezza e di verità. Non aiutano alcune lungaggini di troppo, ma il risultato è sicuramente affascinante. Per un pubblico più onnivoro e meno raffinato c’è anche l’opera pop di Ana Lily Amirpour: “Mona Lisa and the Blood Moon” in cui una giovane con poteri di controllo mentale vaga per le strade di New Orleans incontrando gli emarginati. Una riflessione sul male e sul costruire il proprio destino. Da non perdere anche “Spencer”, la fiaba al contrario che narra tre giorni decisivi nella vita di Lady D. Una incantevole fotografia accompagna questa visione di come i castelli possano essere prigioni e le principesse, per vivere per sempre felici, debbano ritornare persone comuni. Speriamo di potere rivedere presto sullo schermo molti di questi titoli (qualcuno ancora in attesa di distribuzione).