di Gianluca BERNARDINI

Stati Uniti, Virginia, 1945. Desmond Doss (Andrew Garfield) è un giovane avventista del settimo giorno, generoso e fedele al Vangelo. Ha nel cuore la bella infermiera Dorothy (Teresa Palmer) che vorrebbe sposare al più presto, ma ha anche il desiderio di servire la patria che, sull’entusiasmo della battaglia di Pearl Harbor, vede arruolarsi moltissimi giovani, compreso il fratello, per combattere in Giappone. Desmond però non vuole toccare arma, vuole essere piuttosto un «cooperatore di coscienza», portando il suo aiuto come medico sul campo di battaglia. Tra le opposizioni prima del padre, che a causa della guerra e dei suoi fantasmi ha fatto soffrire per anni la sua famiglia, poi dell’esercito, che non riuscendo a capire le sue intenzioni vorrebbe riformarlo, Desmond arriva comunque al fronte. Grazie alla sua determinazione e alla sua fede («Ti prego, Signore, aiutami a ritrovarne ancora un altro»), portò in salvo 75 compagni che, feriti gravemente, non avrebbero trovato scampo durante la battaglia di Okinawa, sulla incombente scogliera di 120 metri, nota come Hacksaw Ridge. Mel Gibson torna alla regia con un film epico, tratto da una storia vera, presentato fuori concorso al Festival di Venezia e ora in fila per sei premi Oscar. E lo fa egregiamente, mettendo in scena un racconto dai bellissimi tratti umani, portando sul grande schermo un eroe ordinario che rischiava d’essere dimenticato. Seppur insignito della Medaglia d’onore dal presidente Truman, «il soldato Doss» visse poi nel nascondimento, fin quasi alla fine dei suoi giorni, sostenendo che i veri eroi furono quelli che morirono sul campo. In questo senso, grazie alla regia «armata» del guerriero di «Braveheart», il film risulta essere un quadro estremamente realista e positivo. Egli non ci risparmia nulla in fatto di orrore («per dare il senso che quel posto fosse il peggiore mai visto dagli uomini») e sangue (come sempre «abbondante»), ma nemmeno a riguardo della enorme potenza della fede («Quanti sperano nel Signore riacquistano forza»). Un film affascinante per chi vede, ancora oggi, la vita come una battaglia da vincere. Mai però con un fucile.

Temi: guerra, obiezione di coscienza, eroe, lotta, testimonianza, fede, amore, oblatività.