di Gianluca BERNARDINI

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Ziad (Ahmed Bayatra) è un ragazzino buono, senza madre dalla nascita, che ama gli animali, soprattutto le giraffe Rita e Brownie, che suo padre Yacine (Saleh Bakri), veterinario, cura allo zoo di Qalqilya, una cittadina palestinese a ridosso della «West Bank», la zona sorta vicino al muro di separazione dai coloni israeliani. Una sera, durante uno dei bombardamenti che mette a dura prova la sopravvivenza della gente in quei luoghi, Brownie cade per lo spavento: Yacine, che «sa fare miracoli», non riesce a salvarla e la giraffa muore. Ziad cade nello sconforto e Rita, scoperta incinta, non vuole più mangiare. Come fare? Per il veterinario l’unica possibilità sarà chiedere una mano al collega israeliano Yohav Alon (Roschdy Zem) che lavora nello zoo di Tel Aviv. Con l’aiuto della bella fotoreporter francese Laura (Laure De Clermont), capitata per «caso», Yacine metterà in atto il piano per portare un nuovo compagno a Rita: così Romeo giunge da Israele in Palestina, per continuare a sopravvivere nonostante tutto.

Ispiratosi a un fatto veramente accaduto nel 2002, Rani Massalha, regista nato in Francia da padre palestinese e madre egiziana, mette in scena, nel film «Giraffada», una storia dal sapore surreale, raccontandola per lo più attraverso gli occhi di un bambino. Utilizzando la metafora dello zoo e degli animali, rappresenta la vita di un popolo (ma anche di una famiglia) che non smette di lottare e sognare per un futuro migliore. Mentre Ziad cita il padre – che dice che «la vita è un incidente della natura, un minuto prima sei una possibilità e il prossimo esisti; come un albero che cresce su una parte della strada solo perché il vento soffiava in quella direzione» -, egli non fa che pregare perché la volontà e il desiderio possano avere la meglio sulla casualità della natura e la cattiveria degli uomini. Proprio su questo il lungometraggio incede a mo’ di fiaba, non privo di fascino ed emozioni, regalandoci una storia che ci invita ad «allungare» uno sguardo di pace e speranza oltre il muro (quello reale è molto più alto di una giraffa!) dell’indifferenza, dell’odio e della separazione senza senso. Un bel film per tutti, da vedere anche in famiglia.

Temi: elaborazione del lutto, muro-separazione, animali, famiglia, incontro, speranza, pace, vita.