Di Gianluca Bernardini

Imprevisti Digitali

Ci sono film che sembrano paradossali, per l’assurdo che mettono in scena, ma che in realtà raccontano di noi, e dei tempi che viviamo, molto di più di quanto pensiamo. È il caso del francese <<Imprevisti digitali >>, presentato con successo all’ultimo festival di Berlino. Tre vicini di casa nella periferia di Arras si ritrovano a essere in qualche modo “vittime della rete” loro malgrado. Chi, come Marie (Blanche Gardin), per un video finito online che la ritrae protagonista di una scena di sesso, chi, come Bertrand (Denis Podalydés) che, mentre cerca di proteggere la figlia dal cyberbullismo, si invaghisce di una voce al centralino del telefono, chi infine, come Christine, ha perso il lavoro a causa del “binge-watching” (dipendenza dalle serie TV) e ora si trova a fare la tassista privata.  Sono assurdità della tecnologia moderna, come dicono gli stessi registi Benoît Delépine e Gustave Kervern, che a volte (o spesso?) invece di facilitare il nostro quotidiano possono metterlo in serie difficoltà. I tre si coalizzano perciò insieme, grazie al movimento dei “Gilet Gialli”, per combattere una battaglia al di fuori della loro portata. Nasce così una simpatica commedia che ha il pregio, però, di far pensare alle nostre dipendenze digitali, più o meno volute. Una riflessione sullo schermo né pessimista né ottimista, poiché solo il tempo potrà dircelo che, ora più che mai l’abbiamo capito, difficilmente sapremo governarlo in tutto per tutto nella nostra “precarietà”. Vincitore dell’Orso d’Argento al Festival di Berlino. Da vedere.

 

Temi: tecnologia, dipendenze, lotta, rete, vittime, riscatto, relazioni