Il nuovo film di Denys Arcand raccontato da Don Gianluca Bernardini. Un'opera complessa con molti spunti di riflessione che racconta la crisi morale del mondo occidentale

di Gianluca Bernardini

La caduta dell'impero Americano

«L’intelligenza è un handicap».
Già, con questa battuta Denys Arcand (che ricordiamo per il bel «Jesus of Montreal» del 1988), all’età di 77 anni, nel suo ultimo film, «La caduta dell’impero americano», prossimamente nelle sale, meriterebbe un premio. Perché basta la prima sequenza, a mo’ di prologo, a farci capire di quale spessore è il regista «québécois» che ricordiamo anche per «Il declino dell’impero americano» (1986) nonché per «Le invasioni barbariche» (2003).
Si completerebbe così la sua «trilogia» sulla crisi dell’Occidente. Se nei primi due il focus era concentrato sul sesso e la morte, in quest’ultimo lavoro al centro vi sono i soldi che, come sottolinea il cineasta canadese, sembrano aver vinto su tutto: «Abbiamo allontanato la morte, ci stiamo distaccando dal sesso, quanto meno lo stiamo mettendo in secondo piano. Oggi come oggi, solo il denaro regna sovrano».
Una riflessione a voce alta che parte da un episodio realmente accaduto qualche anno fa a Montreal. Protagonista del film è Pierre-Paul (Vincent Leclerc), un 36enne molto intelligente, laureato in filosofia, buono d’animo (generoso con i poveri), dedito al volontariato, con una casa piena di libri, costretto a lavorare come fattorino. In un giorno qualunque, durante una consegna, si trova coinvolto in una sparatoria durante una rapina a un negozio d’abbigliamento.
Sull’asfalto i due borsoni pieni di soldi tentano il giovane uomo che, dopo un attimo di esitazione, li carica sul furgone e scappa. Da qui inizieranno i guai e l’incontro con improbabili «amici» (una escort di lusso che cita il poeta Racine, un ex galeotto studioso appena uscito di prigione e un potente esperto avvocato di paradisi fiscali) che cercheranno di salvargli, in qualche modo, la vita. Un film di denuncia, dunque, di un’epoca caduta in un «catastrofico moralismo», in cui il potere del denaro rischia di azzerare una società che, dimentica dei valori, nasconde sotto il materasso (non più di tanto poi) molti vizi contro le pochissime virtù messe in mostra. Il tocco poliziesco, poi, mantiene alta la tensione.

Temi: denaro, società, valori, vizi, virtù, solidarietà, povertà, potere.