di Gianluca BERNARDINI

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Dove si trova la felicità? Soprattutto è possibile vivere «felicemente» nonostante il dramma della malattia mentale? Sono queste probabilmente le domande che si pone Paolo Virzì con il film «La pazza gioia», presentato a Cannes nella sezione «Quinzaine des réalisateurs». Uno dei pochi film italiani capace ancora di miscelare commedia e dramma come pochi altri sanno fare, toccando temi difficili con quella leggerezza che spesso connota ogni film del regista toscano. Beatrice (Valeria Bruni Tedeschi, in una interpretazione sublime) e Donatella (Micaela Ramazzotti) sono due «fragili» donne che si incontrano presso Villa Biondi, una comunità di recupero per donne con problemi di mente. Due mondi di provenienza completamente differenti. La prima altolocata, abituata a frequentazioni importanti, dalla parola facile e forbita; la seconda, invece, più introversa, fragile, di estrazione popolare, ex ballerina «sul cubo» in locali poco raccomandabili. Ambedue allontanate da casa, per ragioni diverse (delle quali poco per volta si prende visione sullo schermo), entrano in relazione. Nasce così un’improbabile amicizia che le porterà a fuggire dall’istituto per un viaggio alla «Thelma & Louise» che le vedrà sempre più complici e protagoniste delle loro disavventure. Un vero e proprio viaggio nell’universo del disagio sociale, senza nessuna retorica. Piuttosto dentro una storia che tocca fragilità e affetti con rara sensibilità. Un’umanità qui ben delineata, grazie alla sceneggiatura (scritta con Francesca Archibugi), che Virzì dipinge con una certa poesia: quella che nasconde, dietro le righe della trama, vissuti seri e drammatici, alla ricerca però più dell’empatia che di una razionale comprensione della follia. Un bel film che sa mettere l’acceleratore nei momenti giusti, sia spingendo verso l’ironia come verso la commozione. Una storia che quando termina, avrebbe, forse, ancora molto da dire, quasi in un interminabile «senza fine», come la canzone di Gino Paoli che suona come leitmotiv per tutto il racconto.

Temi: malattia mentale, disagio, amicizia, relazioni, follia, viaggio, felicità.