Un adulto, già battezzato, lontano, ritrova la fede in parrocchia

di Gianluca BERNARDINI

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È ancora possibile credere in un «Dio vicino» oggi? Parte esattamente da qui «L’amore inatteso», l’opera prima della regista francese Anne Giafferri che, attraverso una vera e propria «commedia», ha voluto adattare sullo schermo il romanzo del marito Thierry Bizot «Catholique anonyme», sul fenomeno dei cosiddetti recommençants o «ricomincianti», «cioè adulti già battezzati, quindi non catecumeni, che ritrovano il cammino di fede in occasione di un evento personale o familiare» (Enzo Bianchi). Dobbiamo constatare che tale fenomeno, molto attestato in Francia, prende sempre più il sopravvento anche nelle nostre comunità cristiane: quanti si riavvicinano, per esempio grazie ai figli, in occasione della celebrazione dei sacramenti o grazie ad un incontro che ha risvegliato in loro la sete e la curiosità di Dio? Antoine (Eric Cavaraca), il principale protagonista di questa storia, è esattamente uno di questi. Affermato avvocato quarantenne, sembra avere apparentemente tutto dalla vita, compresi una moglie e due figli. Ma proprio un «incontro», inatteso e sorprendente, sconvolge non poco la sua esistenza. Apparentemente felice, un corso di catechesi gli apre orizzonti nuovi e inediti. Accogliendo un invito, ricevuto per posta da uno dei professori del figlio, egli si reca in parrocchia più per educazione e «curiosità intellettuale» che per vero interesse. Proprio lì, però, trova il luogo della sua lenta e reale «trasformazione». Non un prete intraprendete, nemmeno una vivace comunità, piuttosto «altro» attira e affascina il nostro protagonista: quest’«Altro» che si affaccerà poco per volta nell’esistenza e nelle relazioni di Antoine. La lettura della Bibbia, i racconti di vita, le esperienze vissute fanno affiorare quelle domande che si sono assopite nel tempo e depositate in fondo al cuore. In Antoine qualcosa «accade» dentro: «Ho avuto come una rivelazione. Riguardo a Dio, a Gesù. La sua storia mi ha toccato, il suo messaggio mi ha toccato. Sì, sono stato toccato!». Quel «Qualcuno» gli è entrato nel cuore, gli si è fatto realmente vicino, l’ha smosso dalla sua ferma routine, per cui nulla può più essere vissuto come prima. Un bel film «Qui a envie d’être aimé?» (titolo originale), utile per chi vuole dare, forse, un senso nuovo al proprio vivere o al proprio credere.