di Gianluca BERNARDINI

the Dinner

Vicenda già messa in scena altre due volte e conosciuta recentemente in Italia, seppur con diverse sfumature, con «I nostri ragazzi» di Ivano De Matteo, è uscita nelle sale la nuova trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Herman Koch: «The Dinner». Firmato dal regista di origine israeliana Oren Moverman, il film narra la vicenda di un ritrovo a cena dei fratelli Paul (Steve Coogan), ex insegnante deluso e «malato», e Stan (Richard Gere), politico in carriera, insieme alle rispettive compagne, Claire (Laura Linney) e Katelyn (Rebecca Hall). Sembra una serata come tante altre, fatta più per dovere che per piacere in un lussuoso ristorante che serve piatti raffinati ma, come sostiene Moverman, «mentre la vita di queste persone sta andando in pezzi, viene loro offerto pane di segale» e così «le portate» divengono «gli step narrativi della storia», fatta di vicende che risalgono al passato ma che hanno in qualche modo segnato l’infanzia dei fratelli, con tanto di una madre malata di mente che sembra aver lasciato in dono la stessa eredità al più giovane Paul. Una vera «guerra» con cui continuamente combattere (interessante il paragone con la battaglia di Gettysburg) che ha accompagnato in diversi modi le loro vite e che sembra non volerli mollare anche ora, ormai adulti e padri. Che cosa, però, li ha radunati lì mentre l’urgente campagna elettorale di Stan non lascia spazi di tregua? Un doloroso episodio che ha visto i loro figli coinvolti in un complice e feroce omicidio, che secondo lo stesso senatore non deve, per il loro bene, restare impunito, a costo di ritirare pure la sua candidatura. Una macchia che gli altri commensali vorrebbero in qualche modo evitare giustificando e coprendo il tutto, per salvare ad ogni costo i loro «ragazzi». Un dramma morale, ma anche sociale. In un tempo social, in cui conta più l’apparire che l’essere. Dove le mezze verità, se non le menzogne, addirittura, divengono prassi da perpetuare. Una tragedia umana sulla quale non smettere di riflettere, servita, di tutto punto, come se fossero piatti di Gourmet, che con nomi altisonanti celano, in realtà, quello che in fondo sono e restano. Ancora una volta da (ri)vedere.

Temi: genitori, figli, social, violenza, malattia, famiglia, inganno, educazione, relazione, verità.