di Gianluca BERNARDINI

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A due anni di distanza dalla presentazione al «Torino Film Festival», esce nelle sale «The repairman», l’opera prima di Paolo Mitton (ha curato gli effetti speciali di «Troy», «Harry Potter», «La fabbrica di cioccolato»). Un film «piccolo», italiano, ma non banale, che cattura l’interesse fin dalle prime scene. Scanio Libertetti (il talentuoso Daniele Savoca) è un ingegnere mancato, piuttosto timido e goffo, che sopravvive riparando macchine da caffè nella provincia di Cuneo, fuori tempo e fuori moda. Tutti gli amici sembrano realizzati: chi professionalmente, chi economicamente oppure affettivamente. Lui no. Tutti sono sul pezzo, attivi, efficienti. Lui no. Scanio sembra vivere nel suo mondo fatto più che altro di «lentezze», per gli altri incomprensibili e perlopiù ingiustificabili. L’unica volta che ha corso con la macchina, per «salvare» in extremis il suo amore (Hannah Croft), gli è stata revocata la patente. Il corso per «il recupero punti» diventa l’occasione per parlare di quanto gli è accaduto, ma soprattutto di sé e degli altri che gli girano attorno. Una storia tragicomica, raccontata in prima persona dal protagonista, che mentre da un lato esibisce la propria inadeguatezza nell’abitare il mondo odierno, dall’altro ne denuncia pure tutte le sue assurde ambivalenze (ogni personaggio ne ha almeno una). Se per vivere l’oggi occorre essere «à la page», Scanio non lo è di sicuro. Gli manca, infatti, sempre qualcosa (come la «A» iniziale nel nome) e tuttavia ha quello che forse gli altri non hanno, quel plus che nella sua imperfezione lo rende così «moderno» in un universo che lo giudica piuttosto come out of service (fuori servizio). L’arte dell’arrangiarsi con quello che si ha, nonché quella specifica del «riparare», diventa metafora perfetta di chi non si arrende mai alla vita. Anche quando questa non «funziona» bene e tutto sembra «fare acqua» o toglierci addirittura il sonno. Diceva del resto Abraham Malsow, psicologo statunitense noto per aver creato la gerarchia dei bisogni umani: «Coloro che sono bravi a martellare vedono ogni problema come un chiodo». Da vedere con gusto.

 

Temi: lavoro, disagio, riscatto, relazioni, vita, umanità.