di Gianluca BERNARDINI

una questione privata

C’è nebbia nella vita di Milton (il talentuoso Luca Marinelli), dentro e fuori, nella sua mente e intorno a sé. Fulvia (Valentina Bellè), che ha accompagnato i tempi felici «alla villa», ha davvero avuto una storia con il bel Giorgio (Lorenzo Richelmy) oppure ha giocato, come del resto flirtava con lui, in un’amicizia volutamente ammiccante? Siamo nel 1944, in pieno conflitto mondiale, Fulvia ormai lontana, quando Milton, ora partigiano, come del resto l’amico Giorgio in un’altra brigata, fa ritorno alla villa dei dolci ricordi. Lì incontra la domestica che gli insinua il famigerato «dubbio». Per lui non ci sarà tormento più grande se non rincorrere il compagno di avventure per domandargli la verità. Così sullo schermo passano i giorni sereni frammisti a quelli duri della guerra. Una pagina dolorosa dell’Italia, che ha visto lo sterminio di molte famiglie (il bellissimo cameo dedicato vale il film), si intreccia sulla scena con questo dramma personale, in «Una questione privata» (dal romanzo di Beppe Fenoglio) dei fratelli Taviani. Un gradito ritorno dei maestri cineasti che attraverso la storia di un amore innocente ci raccontano il tempo oscuro della Seconda guerra mondiale, che vide pesantemente coinvolto anche il nostro Paese. Pulito, essenziale nella messa in scena, con dialoghi più da teatro che da cinema, il film lascia fuori campo volutamente molto «non detto» che occorre «intuire». Un sfida che, forse, non accontenta la maggior parte del pubblico, ma che lascia allo spettatore più accorto vagare anch’egli nella nebbia (come capita del resto a volte nella vita), coccolato dalla musica di Over the rainbow (la canzone preferita dei protagonisti), mentre cerca «un senso» a ciò che forse l’amore, il destino, la gelosia, la tragedia, in fondo in fondo, spesso non hanno. Per gusti fini.

Temi: guerra, amore, amicizia, verità, gelosia, tradimento, destino.