Durante la cerimonia di chiusura del 32º Festival del Cinema Africano d’Asia e dell’America Latina (FESCAAAL), è stato consegnato il premio ACEC - Diocesi Milano al film Abdelinho, un'opera che apre a novi orizzonti culturali, divertendo giovani e adulti, e proponendo riflessioni attuali.

Di Gabriele Lingiardi

Abdelinho

L’Associazione Cattolica Esercenti Cinema, che riunisce e rappresenta le Sale della Comunità sul territorio della Diocesi, ha instaurato una collaborazione con lo storico festival, apprezzato per la sua capacità di esplorare nuove cinematografie e dare voci ad artisti di tutto il mondo, al fine di valorizzare l’importante ricerca culturale. Il vincitore di questa prima edizione è il film Abdelinho di Hicham Ayouch.

Premiato per il suo valore di “racconto dall’animo spirituale” con le seguenti motivazioni: “attraverso il genere della commedia surreale e un linguaggio originale e accattivante, l’opera riesce a proporre importanti interrogativi che riguardano tutti. Il protagonista, scisso tra due culture e mondi differenti, si trova a capo di una ribellione solare, fatta a passi di danza e di sorrisi, contro i soprusi di una religione falsa, abusata, e distorta. Una menzione particolare va alla capacità del film di osservare il mondo dei media con complessità: la televisione come un megafono amplifica i messaggi degli oppressori, ma si fa strumento anche di unione e ispirazione delle persone per bene. Abdelinho crede nel valore delle storie e in quello delle persone. Un’idea che il cinema oggi non si deve stancare di ribadire”.

Abdelinho racconta di un giovane marocchino infatuato della cultura brasiliana. Lui osserva ogni sera una giovane politica, Maria, protagonista di una sitcom. Lei, nelle sue avventure televisive, combatte la corruzione con determinazione. Nella realtà, quando arriva in paese Amir Taleb, un religioso autoritario e dogmatico, ogni infrazione dei rigidi codici di condotta e di morale viene duramente punita. La città cade così in una spirale di divieti e grigiore. Abdelinho dovrà rinunciare ai colori brasiliani e “ritornare” ad essere Abdullah. Ma non è detta l’ultima parola: grazie al coraggio datogli da Maria, con la quale riesce magicamente a parlare, il giovane cercherà di svegliare le altre persone dall’inerzia e ribaltare la situazione. Il premio vinto permetterà al film di venire proposto in alcune, selezionate, Sale della Comunità durante la stagione 2023-2024. L’iniziativa è stata sostenuta dalla Diocesi di Milano e dall’Associazione Centro orientamento Educativo (COE) che organizza il festival.