Presso la sala di Via Pogliani 7, ogni mercoledì di luglio, viene organizzata una proiezione speciale: da un viaggio nell'arte e nell'architettura a un caso cinematografico ispirato a un romanzo campione di incassi, passando dalla storia e la vita di un grande maestro del cinema raccontato da chi ha fatto del cinema una vocazione.

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Mercoledì 6 luglio, ore 21.15

CATTEDRALI DELLA CULTURA 3D

Una straordinaria opera in 3D di celebri registi, tra cui Wim Wenders e Robert Redford, ciascuno con il proprio stile, che confezionano un progetto per dare voce ad alcuni edifici rappresentativi delle comunità umane (una sala concerti, una biblioteca, un istituto di ricerca, una prigione, un centro culturale e un teatro d’opera) e per mostrare allo spettatore come essi siano in realtà dei punti di riferimento, dei guardiani della memoria, delle manifestazioni materiali del pensiero e dell’azione umana. Gli edifici raccontati nel film sono: La Filarmonica di Berlino, icona della modernità; la Biblioteca Nazionale Russa, impero silenzioso delle idee; il Carcere di Halden, prigione modello che rieduca alla vita e al pensiero; il Salk Institute, monastero della scienza in California; il Palazzo dell’Opera di Oslo, una simbiosi futurista di arte e vita; il Centre Pompidou, una macchina della cultura moderna.

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Mercoledì 13 luglio, ore 21.15

HITCHCOCK/TRUFFAUT

Alcuni tra i più grandi cineasti parlano di come il libro “Il cinema secondo Hitchcock”, di Francois Truffaut, abbia influenzato il loro lavoro. Le conversazioni tra il maestro del brivido e il regista francese approdano nelle sale italiane arricchite da fotografie del tempo, estratti dei film di Hitchcock e i commenti di Martin Scorsese, David Fincher, Kiyoshi Kurosawa, Wes Anderson…

Hitchcock/Truffaut di Kent Jones e del co-sceneggiatore Serge Toubiana (già ex direttore dei Cahiers du Cinéma, rivista nella quale si formò lo stesso Truffaut) è la storia di un critico che divenne regista (nel 1962, all’età di 30 anni, Truffaut aveva girato 3 film) e di un maestro del cinema all’apice della sua fama (Hitchcock stava finendo “Gli Uccelli”, il suo 48esimo lungometraggio). Ed è anche la storia di un appassionato réalisateur francese e di un regista inglese che era al centro di Hollywood e della complessità dei grandi Studios. Il loro dialogo è un confronto tra due idee molto diverse, quasi opposte, di cinema sia come arte che come industria. Quando François Truffaut intervistò Hitchcock su ogni film della sua carriera, aveva un’intenzione molto chiara: mostrare ai critici americani che si erano sbagliati a sottovalutare i film di Hitchcock, che per loro erano solo film di intrattenimento. Così, nel cercare Hitchcock, Truffaut ha seguito e poi concluso quella sequenza logica che prese spunto da un gesto critico iniziato con i suoi amici Rohmer, Godard, Chabrol e Rivette negli anni ’50 ai Cahiers du cinéma con uno scopo: far sì che Hitchcock venisse riconosciuto come un vero maestro della pellicola.

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Mercoledì 20 luglio, ore 21.15

LUI E’ TORNATO

Arriva al cinema il caso cinematografico campione di incassi che ha impressionato la Germania.

Cosa accadrebbe se Adolf Hitler si risvegliasse ai giorni nostri? Un film che fonde commedia e satira sociale per riflettere sul presente e su quanto siamo “vaccinati” contro la violenza e il nazismo. Ispirato al romanzo best seller di Timur Vermes con milioni di copie vendute in tutto il mondo

Ho trovato appassionante l’idea di mostrare Hitler non solo in una situazione artificiale attorniato da attori, ma piuttosto a piede libero tra la gente vera”, spiega David Wnendt, il regista. “Era il solo modo di suscitare delle risposte affidabili alle domande: cosa accadrebbe se Hitler tornasse oggi? Avrebbe davvero qualche possibilità?” E l’esperimento offre risultati spiazzanti: “Era come se le persone stessero incontrando una pop star – aggiunge Wnendt – anche sapendo perfettamente che non poteva trattarsi del vero Hitler, lo accettavano e si confidavano con lui”.

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