Dopo “Chiamami col tuo nome” il regista Luca Guadagnino torna a raccontare una storia d’amore combattuto con “Bones and All”. Prima c’era la penna di André Aciman ora l’ispirazione è il libro “Fino all’osso” di Camille DeAngelis.

Di Gabriele Lingiardi

Bones and All

Nelle passioni adolescenziali di Maren, una giovane che vive con il padre nell’America degli anni ’80, e Lee (Timothée Chalamet) c’è un elemento di disturbo che “sporca” l’idillio: il cannibalismo. “Bones and All” non è un horror ma un road movie sanguinolento (più contenuto di quanto avrebbe potuto essere) in cui la mostruosità diventa metafora della crescita, dell’accettazione del proprio io e del difficile controllo. Nella sua enunciazione delicata ricorda il capolavoro “Lasciami entrare” di Tomas Alfredson, dove il soggetto erano invece i vampiri. Nel profondo è però un film pienamente in linea con la ricerca del regista: quella che riguarda l’intimità e il desiderio. Il film osserva da vicino la perversione, ma la tratta secondo i canoni del cinema fantastico con figure bizzarre e da fiaba. Più interessante (e impressionante) è quello che ci dice dei nuovi eroi romantici, simbolo delle nuove generazioni. Guadagnino interroga con discrezione, proponendo splendidi paesaggi e buone prove attoriali. I cannibali, in fuga, rimossi dalla società, si trovano fiutandosi tra di loro. Si riconoscono a pelle. Hanno un desiderio incolmabile non solo di carne (potremmo dire, fuor di metafora, di passioni profonde, che entrano nei muscoli e nelle ossa), ma anche di tendersi la mano a vicenda. Non è semplice: perché la malvagità ha molte sfumature. Però “Bones and All” insiste nel proporre una passione giovanile pura, capace di darsi in tutto e per tutto (chi vuole può vedere nel cruento finale anche un richiamo cristologico) eppure trattenuta. Se sostituiamo con il cannibalismo la voglia di azzannare il mondo, farlo proprio, e goderselo, capiamo il vero intento del film: invitare a riconoscerci a vicenda nelle nostre solitudini.

Temi: amore, passione, viaggio, crudeltà, orrore, voglie, desiderio, astinenza, comunità