di Gianluca BERNARDINI

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All’urlo di «riscrivi la storia, Creed!», Adonis entra sul ring e inizia a combattere. Questa è esattamente la storia del giovane Johnson-Creed (Michael B. Jordan), figlio illegittimo del grande Apollo Creed, morto prima che lui nascesse, il grande rivale e poi amico di Rocky Balboa (Silvester Stallone, Golden Globe e ora candidato all’Oscar). Cresciuto tra la strada, riformatori e famiglie in affido, viene accolto in giovane età dalla vedova di Creed che decide di fargli da madre e donargli l’affetto che la vita fino a quel momento sembrava avergli privato. Divenuto adulto, pur avendo diverse possibilità di carriera professionale, decide di seguire la propria «vocazione». Ryan Coogler, ventinovenne regista americano, sembra così riportarci indietro nel tempo, sugli stessi ring, nelle stesse palestre, nella stessa città di Philadelphia, con la storia di Adonis che ha senza dubbio il pugilato nel sangue, ma che vuole costruirsi la strada tutto da solo. Solo Rocky, che vive in solitudine e ormai lontano da questo mondo, convinto dalla sua sincerità e ostinazione, lo accompagnerà nel suo percorso per diventare un campione. Seguendo il mantra del maestro – «un passo alla volta, un pugno alla volta, un round alla volta» – e i suoi metodi alternativi, Adonis si riapproprierà di quello che è, e che non può non essere. L’amore per Bianca (Tessa Thompson), una determinata giovane cantante emergente che sta perdendo poco per volta l’udito, e l’affetto per il suo istruttore (una vera figura paterna) che si trova lui stesso a scegliere di lottare per la vita, aiuteranno Adonis a diventare un vero «combattente». In «Creed – Nato per combattere» ci sono tutti quegli elementi che nel tempo hanno fatto di Rocky uno degli idoli cinematografici del nostro tempo che non meritano di essere dimenticati. Un film, però, non solo per gli appassionati di boxe, ma per chi come Adonis non si allontana dalla «battaglia», sapendo bene che il primo nostro avversario siamo sempre noi stessi: con le nostre ansie, paure, insicurezze, dolori, nonché ferite dell’anima. Del resto è ancora Rocky a ricordarci che proprio «questa cosa è vera nel pugilato, quanto nella vita». Basterebbe guardarsi allo specchio, insieme ad Adonis o al suo posto.

Temi: sport, boxe, lotta, padre, idolo, vocazione, passione, educazione, vita.