di Gianluca BERNARDINI

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Rafael (Omar Sy di «Quasi amici») è un cubano di colore che si esibisce al circo Delvaux col nome Kanuda. Suo compito è quello di spaventare gli spettatori. Un giorno viene contattato da George Footit (James Thierrée, nipote di Chaplin), un celebre clown oramai in declino, per una proposta originale: formare un duo e portare in scena una «nuova idea» di spettacolo. Per la prima volta, in una Francia colonialista e razzista, della Belle Époque (bellissima la ricostruzione scenica), Chocolat e Footit diventeranno i veri protagonisti del tempo. Man mano che il successo aumenta, per Rafael sembra sia arrivata l’occasione per cambiare la propria esistenza. Tuttavia né i soldi né la fama, anche con le donne, eviteranno a Chocolat di abbandonarsi al vizio del gioco e del bere. Per i bianchi lui è e deve restare un nero. Tutto, infatti, funziona finché fa da spalla a Footit e prende i calci nel sedere, ma nel momento in cui penserà di interpretare, da solo, il ruolo di Otello in teatro, lì inizierà il suo inevitabile declino. Roschdy Zem porta in scena una storia dimenticata nel tempo, aggiungendo parecchia fantasia a ciò che si conosce del vero Rafael. Ne esce così un racconto interessante ma, a tratti, fin troppo didascalico. La sua forza, forse, sta nell’interpretazione degli attori che fanno del film un vero e proprio «biopic» che lascia intravedere, nel presente, traccia di una storia dal passato piuttosto oscuro, che si vorrebbe volentieri lasciare alle spalle. In un tempo in cui l’odio e il razzismo sembrano tornare di moda, fa bene riflettere su questi temi. Come Rafael non dimentica ciò che ha visto da bambino (i maltrattamenti subiti dal padre), anche noi siamo invitati a ricordarci che dietro quel «nero» sottomesso, che salta e fa ridere, c’è un vero uomo oltre che un artista straordinario. Il regista sembra dirci che quel che è accaduto un tempo può succedere anche oggi, purtroppo. Il grido di Rafael a un certo punto squarcia la scena, come a voler svegliare il pubblico che pensa sia solo una «vecchia» storia. È successo sì, allora, in Francia, ma può ripetersi ancora oggi. Non possiamo non esserne, amaramente, consapevoli.

Temi: razzismo, artista, circo, amicizia, amore, lotta, giustizia.