di Gianluca BERNARDINI

Hotel gagarin

«Se vuoi essere felice, comincia», diceva Tolstoj. Ed è proprio questo che suggerisce il professore di storia Nicola Speranza (Giuseppe Battiston) ai suoi disperati compagni di viaggio, approdati in Armenia insieme a lui per girare il suo improbabile film, nonché traditi da un sedicente produttore che li ha abbandonati, fuggendo con i soldi, mentre è in corso nel Paese una guerra. Un’occasione unica, data a un gruppo di italiani spiantati, ciascuno con la sua storia drammatica appresso, che fanno diventare un avvento avverso l’opportunità per dare una svolta alla propria vita. Non di fortuna, ma senz’altro di speranza. La stessa che gli sventurati saranno chiamati a dare agli abitanti del villaggio che accorreranno all’isolato hotel, dove sono alloggiati, per realizzare i loro desideri cinematografici. Simone Spada, al suo esordio come regista, porta così in scena una commedia divertente, nonché a tratti poetica, con «Hotel Gagarin». Un racconto visionario dove il cinema diventa «fabbrica dei sogni». Quelli che in fondo al cuore tutti abbiamo, che a volte ci portano altrove, in altri tempi e in altri luoghi, per sentirci almeno per un attimo più «leggeri» e felici. Come Gagarin (a cui è pure intitolato l’hotel) forse, il primo uomo a volare nello spazio. Una storia romantica, condotta da un cast vario e azzeccato (chi più e chi meno). Non ci sono virtuosismi, non c’è una particolare ricerca, ma tanta passione per «la settima arte» che non solo diventa per Spada professione (è stato «aiuto» di molti registi italiani) ma una vera dichiarazione d’amore. Come l’idea che sta sotto, quella che fa da motore ad ogni vero desiderio, che ogni cosa e ognuno può essere sempre meglio di com’è (bellissimo il paesaggio armeno innevato, illuminato dal sole). Basta desiderarlo e darsi da fare, perché se in fondo la vita è un’avventura, chiede di essere vissuta come tale, fino in fondo, fino alla fine. Non recitandone una parte, ma partecipandone sempre da protagonisti (come gli spezzoni sui titoli di coda ci ricordano con commozione). Da vedere per sognare.

Temi: Armenia, cinema, sogno, speranza, felicità, aspirazioni, desideri, senso della vita.