Vicini di casa che, squarciando le pareti, cercano una comune dimora

di Gianluca BERNARDINI

1-87958

«Picchioni è un nome da perdente». E forse davvero lo è, almeno stando alla prima parte del nuovo film di Carlo Verdone che torna in sala con «Sotto una buona stella». Una commedia ancora una volta dolce-amara che attraverso il sorriso porta lo spettatore a riflettere su uno spaccato che accompagna questo tempo di crisi. Federico Picchioni (lo stesso Verdone), affermato uomo d’affari, convive con l’affascinante Gemma (Eleonora Sergio) nella sua lussuosa casa romana; si ritrova improvvisamente non solo a perdere il lavoro, ma pure a condividere l’appartamento, morta l’ex moglie, con i due figli ventenni (Lorenzo Richelmy e Tea Falco) e la piccola nipotina. Nonostante gli sforzi per conciliare il «ménage» familiare, presto anche la compagna l’abbandona e la fatica di (ri)trovarsi solo e padre prende il sopravvento. A risollevare le sorti ci pensa la nuova e intraprendete «tuttofare» vicina di casa Luisa Tombolini (Paola Cortellesi, bravissima), tagliatrice di teste di giorno e, per tranquillizzare la propria coscienza, sensibile «Robin Hood» nel dopo-lavoro. Tra una gag e l’altra (alcune più riuscite) Verdone punta nuovamente lo sguardo sull’attualità, soprattutto mettendo a tema lo scontro generazionale tra padri-figli e la necessità, imprescindibile, di affetti sinceri. «È un film – sottolinea il regista capitolino – sulla ricerca di qualcuno che ci stia accanto, sulle solitudini che trovano la luce di una buona stella. Perché questo è un momento di grande, grande solitudine. E volevo raccontare una richiesta di aiuto, di protezione». Federico e Luisa lasciano che i propri destini si incrocino al di là del muro che separa le loro abitazioni. Gioco forza, la voce, gli sguardi, i gesti più semplici e soprattutto gli aneliti del cuore, squarciando le pareti, cercano una comune dimora. Molto del film è girato, infatti, negli interni. D’altronde diceva Gaio Plinio Secondo: «La casa è dove si trova il cuore».

Temi: rapporto padre-figli, famiglia, amore, affetti, lavoro, crisi, solitudine.