di Gianluca BERNARDINI

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«Diventeremo famosi e cambieremo il mondo»: questo il ritornello che due ragazzi palestinesi, Muhammad e Nour, fratello e sorella, continuano a ripetere mentre suonano e cantano, insieme agli amici Ahmad e Omar, ai matrimoni a Gaza, un luogo che fa poco sognare. «The idol» l’ultimo film di Hany Abu-Assad (ricordiamo i premiati «Paradise Now» e «Omar») si ispira alla vera storia di Muhammad Assaf, l’improbabile vincitore di «Arab idol» (divenuto poi anche ambasciatore dell’Onu), che nel 2013 ha tenuto attaccato alla tv circa dieci milioni di spettatori facendoli dimenticare per diverse settimane, forse, la loro terra «martoriata» da continue lotte. Un «desiderio» di pace, messo in scena dal regista nato a Nazareth, e un vero e proprio inno di speranza oltre l’impossibile. Diviso in due parti da un’ellissi temporale di dodici anni il film ci riporta esattamente all’infanzia del dodicenne protagonista (ben descritta e ben interpreta da quattro giovanissimi del luogo) in quel di Gaza (il filo spinato ritorna più volte, quasi una metafora) e poi al giovane ventiquattrenne che per pagarsi gli studi lavora come tassista. Unica la passione e il dono: il canto e la sua voce. Unico il desiderio: cantare «per dare una svolta al mondo». Il proprio che, oltre l’amaro presente, gli ricorda pure gli affetti del doloroso passato. La fuga in Egitto è l’unica possibilità di «salvezza», la partecipazione al programma la chiave per aprire uno spiraglio di luce. Così «The idol» riesce, attraverso la parabola del canto, a raccontare una meta-storia che probabilmente già conosciamo, ma che dimentichiamo troppo spesso nel nostro presente. In ogni quadro qualche elemento di un popolo e di una cultura che sebbene lontana da noi, conserva i medesimi sogni. Quelli di ogni uomo. Quelli per cui dovremmo più spesso fermarci per riflettere. Un film che per certi versi, sebbene meno scenografico, ricorda «The millionaire» (2008). Con anche qui qualche virata «sentimentale» che non nasconde, tuttavia, la verità dei fatti. Un’opportunità per tutti.

Temi: ragazzi, talenti, desideri, sogni, guerra, Palestina, canto, talent show.