di Gianluca BERNARDINI

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Pensavamo di riprendere la rubrica con qualche significativa uscita dall’ultimo Festival del cinema di Venezia appena conclusosi, invece eccoci a parlare di «Tommaso», seconda prova alla regia di Kim Rossi Stuart. Un film (presentato fuori concorso) che nasce da un’idea interessante, ovvero l’incapacità di avere relazioni serie in una società apparentemente libera da ogni tabù e da ogni vincolo. Tommaso (lo stesso regista), attore in ricerca del «suo» ruolo, dopo una lunga relazione, che ormai è arrivata al capolinea, riesce finalmente a lasciare la sua compagna Chiara (Jasmine Trinca). Paradossalmente, anche quando i sogni e desideri più sfrenati possono prendere vita, non riesce a sentirsi «libero» come vorrebbe. Forse perché troppo serio, o più che altro «complessato», si butta perciò in una nuova relazione con Federica (Cristiana Capotondi), quasi ripetendo lo stesso copione, prima di fuggire anche da quest’ultima. Disperato, ricorre al suo medico curante e confidente che continua a ripetergli come un mantra di lasciare andare «il bambino che è in lui». Nel momento però che gli si presenta l’occasione con una giovane e spensierata cameriera (Camilla Diana), effetto «psicofarmaco», sarà costretto a fare i conti con se stesso, col suo passato e soprattutto con la madre con la quale ha da sempre vissuto un rapporto conflittuale. Un film sul psicologico andante, con tante ossessioni messe sullo schermo (alcune eccessive ed evitabili), che avrebbe potuto però scavare meglio il dramma odierno con cui si ritrovano spesso molti «single» quarantenni che pur vivendo nelle grandi città, ricche di occasioni e opportunità, non arrivano mai ad approdare a relazioni adulte e costruttive. Sarà il problema della scrittura, sarà la voglia di restare «leggeri», ma crediamo che Kim Rossi Stuart sappia fare molto meglio, come del resto aveva dimostrato nel suo primo film da regista «Anche libero va bene» (2006). Da vedere, prendendo il buono che c’è.

 

Temi: amore, relazioni, sesso, coppia, psicologia, adultità.