Il festival piccolo grande cinema è al MIC e allo Spazio Oberdan fino al 10 novembre.

di Gabriele Lingiardi

PICCOLO GRANDE CINEMA XI

Quello che colpisce immediatamente, ancora prima di entrare nelle sale del festival Piccolo Grande Cinema, ormai arrivato alla sua edizione numero XI, è l’interscambiabilità delle parole del titolo. Il cinema quando è piccolo è (spesso anche) grande. Quando ciò che è piccolo viene ingigantito dal grande schermo è cinema, mentre il grande cinema… può essere anche pane per i più piccoli. È questo lo spirito che anima l’iniziativa: l’annullamento delle scale di grandezza o dei ragionamenti a “target”. Il cinema è di tutti e per  tutti.

Il filo conduttore di questa edizione si può definire, paradossalmente, coraggioso: molte delle opere proposte hanno infatti al centro il tema della paura. Un’emozione difficile da gestire nell’offerta cinematografica di un festival dedicato al grande pubblico, ma che viene qui articolato attraverso la riscoperta di grandi titoli del passato.

Ma attenzione, non si tratta di un festival a tema horror, tutt’altro: la paura, come insegna l’ormai classico Pixar Inside Out va conosciuta e fatta maestra. Con questa convinzione il Piccolo Grande Cinema offre un palinsesto vario, che riprende opere del passato senza dimenticare l’attenzione al contemporaneo attraverso alcune anteprime.

Per parlare a un pubblico variegato, fatto di giovani e meno giovani, è stato scelto un autore mai invecchiato e quanto mai attuale: Edgar Allan Poe. Attraverso la retrospettiva sull’autore, con una particolare attenzione alle trasposizioni ad opera di Roger Corman, si delinea un percorso emozionante e ricco di cinefilia. La paura sconfina invece nell’orrore con l’importante U-July 22 di Erik Poppe: il racconto realistico degli interminabili minuti della strage di Utoya, visti dalla prospettiva delle vittime. Un film che sconvolge lo spettatore attraverso la potenza espressiva delle immagini.

Il festival si è aperto con un’opera prima, Zen sul ghiaccio sottile, proiettata alla presenza della regista Margherita Ferri e la protagonista Eleonora Conti. Tra gli omaggi anche una retrospettiva alla casa di produzione irlandese Cartoon Saloon, da cui sono arrivati film toccanti e “insoliti” come La canzone del mare e The Secret of Kells.

Tra i titoli da segnalare l’anteprima di The Cleaners, dedicato alla squadra di “pulizia” del web, che ogni giorno rimuove contenuti vietati dai grandi colossi come Facebook e Google. Sempre a tema tech: Ti fidi di questo computer? Di Chris Paine, un documentario sulle conseguenze della trasformazione digitale in svariati ambiti come la medicina, le automazioni, la domotica e le conseguenti raccolte dati sulle nostre abitudini di vita.

Il festival si divide tra il MIC-Museo Interattivo del Cinema e lo Spazio Oberdan e chiuderà il 10 novembre. Potete trovare maggiori informazioni seguendo questo link