Un po’ Poirot, un po’ Agatha Christie e La signora in giallo, ma radicalmente diverso nel tono e nella struttura. Cena con delitto - Knives Out è il nuovo sorprendente film di Rian Johnson. Una pellicola di puro intrattenimento, con pochi messaggi, spunti di riflessione sul mondo reale, ma che porta un magistrale esempio di regia. Nella rubrica Con altri occhi proviamo a proporre alcune visioni e provocazioni per animatori di Sala e per chi volesse proporre il film in rassegne o cineforum. O anche solo trovare un titolo per passare una buona serata con un buon film.

Di Gabriele Lingiardi

Knives Out

Chi è Rian Johnson?

Il regista del film era considerato un enfant prodige del cinema di intrattenimento. L’esordio dietro la macchina da presa è avvenuto con un film a micro budget Brick: dose mortale. Ma il vero successo è arrivato nel 2012 con Looper, un film di fantascienza dalle atmosfere nolaniane. Immediatamente, grazie a questo film fresco e innovativo, Johnson è stato messo sotto i riflettori della grande Hollywood. Nel 2017 ha diretto Star Wars: Gli ultimi Jedi, ottavo capitolo della saga di Skywalker non ché uno dei più discussi dell’intera serie. Metà del fandom l’ha considerato uno dei capitoli più riusciti, l’altra metà si è scatenata in una vera e propria rivolta contro il regista. Knives Out segna il suo ritorno nel territorio che più lo trova a suo agio, quello dei film a medio budget, con una grande idea di scrittura e pochi effetti speciali in un passaggio della sua carriera abbastanza complesso.

Un autore a tutto tondo.

Rian Johnson scrive i suoi film, li dirige, e ha un grande controllo su tutti i comparti tecnici (il compositore della colonna sonora di Cena con Delitto – Knives Out è suo cugino Nathan Johnson). Un vero e proprio autore, nonostante proponga storie dal pubblico ampio e di grande intrattenimento.

Whodunit: chi è stato?

Il giallo è una definizione di genere solo italiana (viene dal colore della copertina dei libri della collana Mondadori), fuori dai confini nazionali il termine usato per definire questo tipo di racconti è thriller o whodunit, contrazione dell’inglese Who has done it? (Chi l’ha fatto?). La struttura del genere “giallo deduttivo” è nota: un detective (anche involontario) indaga su un omicidio o un misfatto. Gli indiziati sono molteplici. L’intera trama è costruita attorno alla ricerca della verità. Cena con Delitto si diverte a giocare con i canoni del genere, cerca di omaggiarli dove può e di decostruire gli elementi più inaspettati. 

Una critica a Trump?

Il film procede con ironia, e con ironia prende di petto le divisioni della società dell’America moderna. Divisa in ricchi, ricchissimi (il cosiddetto 1%), e in famiglie povere, ma piene di talento e voglia di costruirsi un futuro, spesso attraversando i confini sempre più rigidi degli Stati Uniti. Il detective Benoit Blanc, interpretato da Daniel Craig, è un osservatore imparziale, il più possibile scevro di pregiudizi politici, che indaga e osserva i sospettati di un possibile omicidio. Tutti gli altri personaggi sono invece pieni di giudizi e pregiudizi derivanti dalla situazione della società statunitense. Durante una cena di famiglia è stato ritrovato il cadavere del nonno, un anziano scrittore di successo. Un apparente suicidio, ma sotto la superficie c’è qualcosa che non quadra. L’infermiera Marta Cabrera (Ana de Armas) è stata accolta all’interno della ricca famiglia (nonostante non si ricordino neanche il paese da cui proviene). Vediamo lo svolgimento degli eventi dal suo punto di vista e il calore della ricca famiglia americana sembrerà sempre più inquietante…

Un film dal pubblico amplissimo. 

Come Assassinio sull’ Orient’ Express, Cena con Delitto è un film brillante, divertente, che intrattiene dalla prima all’ultima scene e che è costruito per piacere a tutta la famiglia, dai più piccoli (non troppo) ai più anziani. Un film che farà riscoprire il piacere di andare al cinema e di provare a essere detective per un giorno.