L'arcivescovo ha incontrato le Sale della comunità e lanciato un messaggio forte per i volontari: amare la Sala, formarsi, essere attenti al dialogo con la parrocchia e il decanato

di Filippo MAGNI

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“Siamo una comunità di sale della comunità”. Con questo slogan Angelo Chirico, nuovo direttore dell’Ufficio Sale della Comunità di Itl, riassume il significato dell’incontro tenutosi sabato 12 presso il cinema Gnomo di Milano. Nella sala di via Lanzone si sono riuniti volontari e responsabili delle sale della comunità parrocchiali. In 120 sono convenuti per ascoltare il cardinale Dionigi Tettamanzi: l’arcivescovo ha utilizzato un paragone ben noto ai presenti, per sottolineare il loro ruolo all’interno della comunità cristiana. Ha infatti chiesto di essere «riflesso della luce di Dio così come lo schermo cinematografico è il luogo dove prende forma e diventa visibile l’immagine che scaturisce dal proiettore».
 

La testimonianza di sacerdoti e direttori

Il pomeriggio ha visto tra le altre cose la testimonianza di tre responsabili di sala che hanno ricordato i difficili inizi delle loro strutture, i periodi di difficoltà e i successivi rilanci. Il messaggio era chiaro, condiviso dai relatori: «Sulla sala della comunità si può e si deve puntare. Il cinema può essere la frontiera dell’evangelizzazione, il luogo che intercetta e raggiunge le persone che non frequentano le parrocchie. Per esserlo, deve essere sostenuto dai sacerdoti e da tutta la comunità». Perché, ha concluso don Gianluca Bernardini, collaboratore dell’ Ufficio Comunicazioni Sociali per la pastorale delle SdC, «la sala della comunità non conta meno dell’oratorio. Ha il grande potere di suscitare domande nelle persone e farle avvicinare al Signore».

Unione e volontariato

Il convegno è stato caratterizzato in particolar modo da due termini: unione e volontariato. Entrambe proposte dal cardinale e rilanciate in diversi modi dai successivi relatori.
È l’unione che fa la forza. Può sembrare banale, ma in questo caso è quantomai vero. I presenti hanno spiegato che è necessario restare uniti, fare rete e riconoscersi sotto un’unica realtà per far valere il ruolo dei cinema parrocchiali in un mondo in cui la prepotenza dei grandi marchi di distribuzione sembra farla da padrone.
Il cardinale Tettamanzi ha voluto dedicare un pensiero particolare ai volontari delle sale. È grazie a loro che l’esperienza prosegue e cresce, è grazie a loro che si fa cultura in luoghi dove la parrocchia è l’unica promotrice di film, teatro, conferenze.
I volontari, ha aggiunto Chirico, «suscitano più di uno stupore per il loro servizio. Capita spesso – ha raccontato – che i grandi attori chiedano ai direttori di sala: “Ma davvero le maschere non sono pagate? E lavorano anche la sera, a Natale, a Capodanno?”. Sì, lo fanno. Li muove la passione per la sala della comunità, la consapevolezza del loro ruolo centrale nella vita delle comunità cristiane e cittadine in cui vivono».

Il volontariato sarà inoltre al centro della giornata di formazione organizzata da Itl settore Sale della comunità con Acec diocesana e Ufficio Comunicazioni Sociali sabato 6 marzo 2010. Anche questa sarà un’occasione preziosa per incontrarsi e scambiare esperienze.